Tempi che furono

superpicchio

Oggi ho fatto un passo indietro nel tempo (e con me è preistoria!!)
Vista la giornata ho deciso di fare tuttte quelle piccole cose che uno vorrebbe sempre fare alla moto ma che rimanda per non farsi venire troppo la nostalgia e la voglia di farsi un giretto. Tanto più che avevo da montare le modifiche acquistate da Nicoz ultimamente. Pastiglie ant nuove, pedane arretrate e centralina TFI... e un controllino generale( in realtà non serviva perche l'avevo fatto circa 200 km fà...ma il fatto che siano passati quasi tre mesi autorizzava la mia coscienza!!
E lavorando mi sono tornati alla mente quei momenti passati a curare le moto per la stagione di gare da affrontare. Erano i tempi in cui dovevi arrangiarti con quello che c'era, un pò per limitare i costi un pò perchè, non trovavi tutte quelle parti speciali che oggi abbondano nei vari tech shop!! Al posto delle fascette si usava il (per quei tempi) carissimo nastro americano. Carissimo in tutti i sensi!! O al limite giro di nastro e fascetta , per evitare che vibrazioni o movimenti vari e imprevedibili potessero far scoprire o consumare guaine e provocare contatti che tutti noi conosciamo ancora bene!Si andava alla ricerca di una piattina o un pezzo di alluminio e poi di corsa dal tornitore sotto casa, sperando capisse i gesti e i disegni che avevi fatto!! a volte era inutile e all'ennesima disfatta annuivi con un laconico.."perfetto così" Le imprecazioni raggiungevano le altezze toccate da Bonatti, ma quello c'era e meno male che c'era!! Si altro che guaine termorestringenti!!! Nastro isolante e vai!! E così , con quella cura maniacale che faceva di una moto normale una special in altri tempi mi sono catapultato indietro al tempo in cui si calcolava tutto bene il percorso dei singoli fili, la cura nel far passare uno sfiato e fissarlo in modo che, per sfilarlo dovevi proprio smontare mezza moto. Alla fine mi sono veramente trovato con il telaio praticamente nudo per fare passare TRE fili !!! Ma dove volevo io!!! :wink:

Che tempi erano credetemi!! Non si guadagnava praticamente niente, ma il solo odore dei due tempi con l'olio ricinato o il girare "cattivo" di un mono o bicilindrico quattro tempi ripagava l'anima e la mente di sacrifici e ore notturne passate a inventarsi distanziali , lucidare condotti, smontare e rimontare forcelle e ammortizzatori. E si provavano al banco...nel senso che li appoggiavi al banco e spingevi con tutta la forza che avevi per sentire lo scorrimento e la resistenza che la quantità di olio aggiunta o tolta aveva modificato...si rimontava il tutto e, dopo un bel caffè, si caricava la moto sul furgone, partendo per l'appuntamento di fine settimana sulle varie piste.( allora erano Monza, Mugello, Imola, Vallelunga e la. per fortuna neonata, Varano de' Melegari!!) E dopo aver percorso magari tre o quattrocento km , quando andava bene, trangugiavi l'ennesimo caffè e poi subito nel box per le prove libere!! Accensione del motore e via!!! E mentre io ripassavo mentalmente e con la velocità che oggi è propria del computer, tutte le viti, le brugole i dadi e bulloni che avevo toccato o cambiato, con lo stomaco che si contorceva e la sicurezza mista al dubbio e alla speranza di non aver dimenticato di stringere bene qualche diavolo di bullone.....il mio driver passava già davanti al box alzando il pollice nell' amato segno che sempre aspettavo in quei momenti!! ora potevo anche far ritornare lo stomaco al suo posto, il cuore a meno di trecento battiti al minuto e cercare di ragionare "quasi" come una persona normale e godermi il rumore e il profumo di quelle cose che amavo più della mia vita e che erano la mia vita stessa!! Le moto!!..

DevilStars Club Buell Italia

Tempi che furono

Tempi che furono

Tempi che furono

Chi c’è in linea