Proposte di revisione ASSURDE del codice stradale

Cherry Bomb

(Riferimenti normativi tratti del sito Motorbox)
Tutti con casco integrale e tuta in pelle con paraschiena obbligatori anche per andare a prendere un caffè? Potrebbe succedere. La questione nasce da una iniziativa di alcuni Senatori, mentre le associazioni di categoria sembrano cadere dalle nuvole…
La preoccupazione crescente è relativa a un emendamento (il 20.2) su un Disegno di Legge del Senato (1720) il cui scopo principale sarebbe una profonda riorganizzazione delle regole del Codice della Strada: il fantomatico Art. 20 che recita modifica agli articoli 171, 172 e 182 del decreto legislativo n. 285 del 1992, in materia di uso del casco protettivo per gli utenti di veicoli a due ruote.
Nulla, quindi, che dovrebbe allarmare chi utilizza la moto… Ma le cose si complicano quando un nutrito gruppo di zelanti Senatori decide di proporre un emendamento volto a introdurre regole estremamente restrittive per ciò che riguarda l’abbigliamento tecnico da utilizzare in sella ad una moto.
Brevemente, il testo proposto imporrebbe l'uso: per moto o scooter dagli 11 ai 25 kW, obbligatori il casco integrale, i guanti e un giubbotto tecnico con protezioni per spalle e gomiti. Per i possessori di moto con potenza compresa fra i 25 e 52 kW, poi, diventerebbe obbligatorio anche il paraschiena, mentre per chi avesse una moto con più di 52 kW, l’alternativa sarebbe solo fra una tuta tecnica o un abbigliamento tecnico composto di giacca e pantaloni con protezioni complete.
Faccio presente a tutti che l'entrata in vigore di una norma come questa obbligherebbe ogni motociclista a metter mano al portafogli per una cifra media fra i 500 e i 1.000 euro. Inoltre, giustamente, va sottolineato come l’obbligo di usare il casco integrale metterebbe fuori legge tutti i caschi diversi venduti fino al giorno prima dell’entrata in vigore della nuova legge: una situazione che, oltretutto, non avrebbe riscontro in alcun altro Paese dell’ Unione Europea, e non solo.
Sinceramente sono molto preoccupato perchè l'Italia è un paese che in questi ultimi anni sta diventando peggio della repubblica delle banane e tutto ciò che non ha senso sembra trovare riscontro positivo in parlamento; posso solo dire che ho 40 anni e vado in moto da 27 anni, della mia sicurezza e della mia salute per la strada lo Stato non si è mai preoccupato, non so quanti di voi percorrendo strade cittadine, statali ed autostrade (A7, A18, A20, A1, E45 e statali varie e potrei continuare) abbiano riscontrato le condizioni pessime e dunque pericolosissime del manto stradale, l'inadeguatezza delle barriere stradali e mi fermo qua. Perchè lo Stato in questo caso non si è mai preoccupato di mettere in sicurezza le nostre strade? Chi di voi come me, per esempio, è uscito incolume da una strada importante come la E45 può solo essere incaz...to nero pensando che al senato si possa discutere di sicurezza senza pensare di rimuovere le cause piuttosto che attenuare gli effetti di un incedente o di una caduta per noi motociclisti!
Non so come usate le vostre moto, io personalmente faccio circa 20.000 km l'anno ed il 70% di questi km li faccio andando a lavoro e andando al mare nei mesi estivi... mi chiedo: è normale che la mattina arrivato a lavoro entri in classe (sono un professore) vestito come Valentino Rossi? E per andare al mare cosa dovrei fare??? Potrei montare un gancio di traino e un armadio 4 stagioni per poter riporre tutto l'abbigliamento tecnico della moto e indossare finalmente una t-shirt, jeans e costume da bagno!!! Infine se per caso volessi condividere con la mia donna l'ebbrezza di un bel giro che faccio per differenziarla da me la vesto come Stoner???
Il mio è un accorato appello (prego amministarore e moderatori del forum di veicolarlo), SVEGLIAMOCI, andare in moto è un atto supremo di libertà, è giusto farlo con responsabilità proteggendosi con un abbigliamento adeguato dai pericoli che principalmente vengono dallo stato pietoso della nostra rete stradale e dagli automobilisti che inscatolati non hanno niente da perdere anche se ci mettono sotto! Facciamo valere il nostro sacrosanto diritto di vivere la nostra passione in modo sano, organizziamoci attraverso questi spazi in rete, attraverso moto club e federazioni, incontriamoci tutti a Roma e facciamo sentire la nostra VOCE. Se questa proposta dovesse passare alle camere per noi è finita sarebbe come fare la manicure ad un leone... personalmente giuro che venderei la moto!
Mi scuso per lo sfogo ma nel nostro paese ormai il buon senso è una cosa dimenticata e questo fa male a tutti noi.
Buon weekend. :shock:

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